Diario di traduzione: Pirate GLOG

Su input del buon Pedro di Arcipelago Celeste ho deciso di combattere la noia da quarantena traducendo un lavoro di Skerples, il suo pirates GLOG. Si tratta di una sfida interessante, perché non ho mai tradotto testi così lunghi e perché ho deciso di provare a mantenere quanto più possibile il linguaggio inclusivo usato da Skerples nel testo originale. La cosa è, a tutti gli effetti, un bagno di sangue. Il mio piano originale, ovvero “schwa come se non ci fosse un domani” è andato allegramente a sbattere contro i participi passati, l’allegro casino di desinenze molto complicate, i plurali (per cui ci sarebbe la “schwa lunga” - ma è talmente poco usata anche negli ambienti da cui è originata che ho seriamente paura di introdurre più confusione che altro) e via dicendo.

Dismaster FraNe mi è venuto in soccorso con un ottimo articolo dei Cercatori di Atlantide (blog con cui ho un rapporto controverso, quindi non l’avrei mai trovato di mia sponte), che suggerisce modi per aggirare il problema, soprattutto evitando le parole dove i cambi di fonetica introducono casino.

In generale, mi sto facendo una cultura di linguistica che non rinfrescavo dai tempi del liceo e mi fa molto piacere, ma sto anche sudando sette camicie per incastrare correttezza, inclusività e impaginazione leggibile. Per di più il massacro è cominciato davvero solo a metà lavoro, quando ho incontrato una tabella di 1d100 Background. Non solo mi trovo un sacco di variazioni più o meno traducibili, ma devo anche riuscire a far entrare tutto in un formato tabellare. Al momento, solo con la traduzione italiana e con un’abbondanza di schwa per evitare perifrasi troppo lunghe, siamo a un onesto +40% della lunghezza della tabella. E non sono ancora a metà. Sarà un massacro.

La mia impressione generale è di trovarmi davanti a uno strumento, l’italiano, che pure so usare, ma che è davvero inadatto a quello che sto cercando di fare e la mia esperienza in questo genere di situazioni mi dice che tutti i trucchi e workaround che mi sto studiando a un certo punto falliranno clamorosamente e dovrò raccogliere i cocci. Se volete ridere della mia sofferenza, sapete dove trovarmi.


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