Lo stato di questo macello

Il 2020 è (grazie al cielo) finito e le due settimane di più o meno pausa dal mondo del GDR sono finite pure loro, quindi copio l’idea di Dismaster FraNe e provo a fare un po’ di recap di quello che è successo e a raccontarvi cos’ho in mente per il futuro.

Il 2020

In quest’anno catastrofico sono riuscito a dedicare un macello di tempo al mondo del GDR e ne sono contento. Molto di questo tempo è andato nella direzione del lavorare su community, ma sono anche riuscito a scrivere un gioco e a tradurne un altro, seppur breve. Inoltre il blog ha raggiunto, per la prima volta, una forma che posso dire definitiva: mi piace sia nella sua grafica che nel flusso di lavoro con cui ci scrivo sopra. Sebbene il canale Telegram non sia passato in secondo piano, ha perso un pochino di importanza, almeno ai miei occhi. Vedremo più avanti perché questo sembra cadere proprio a fagiolo.

Per quanto riguarda le community, a dare il La a tutto è stata la Locanda dei GDR (ex Locanda di Dungeon World), aperta da un amico e a cui mi sono prontamente iscritto, per poi trovarmi con in mano la sezione Old School. Senza la Locanda non avrei avuto molte discussioni davvero interessanti e produttive ma, soprattutto, non avrei conosciuto Discourse. Dall’idea della Locanda e dalle lamentele di un po’ di gente sul Discord OSR (bel posto, ma troppo caotico per i miei gusti) è nata OSR Pit, che è uno dei progetti del 2020 di cui vado più fiero. Non è popolato quanto vorrei, ma le discussioni sono di alta qualità e la gente dentro è davvero in gamba. Spero di vederla crescere ancora (e di veder uscire nuovi numeri della zine).

L’altro lavoro di cui vado fiero, lato community, è la Gazzetta dell’OSR. Me la sono scritta tutta io. Non so (perché ci tengo alla vostra privacy e quindi non c’è alcuna forma di analytics) quanto uso stia ricevendo, ma ogni tanto qualcuno apre un nuovo blog e ce lo buttiamo dentro, andando così a popolare la raccolta.

Ho anche iniziato una collaborazione con un altro gruppo di giocatori su Telegram (poi arenatasi perché non ho più scritto un cazzo di utile per loro, ma vabbè, come dice il saggio, chi è causa del suo mal, beva di più) e allargato un po’ la cerchia di persone con cui parlo normalmente di GDR.

Tutto questo, purtroppo, non si è tradotto in un aumento delle ore passate a giocare. Per carità, ci si è messo il lockdown, ci si sono messi un po’ di fattori esterni a cui sto ancora lavorando e magari nel 2021 mi andrà meglio, ma comunque mi girano i maroni. Con tutto sto scrivere di GDR, scrivere per il GDR, aiutare gente a parlare di GDR, mi sarebbe davvero piaciuto tirare qualche dado in più.

Il 2021

Piani per il futuro, ovvero cosa dovete aspettarvi nei prossimi 361 giorni da questo mare di follia.

La prima, grossa, notizia è che il canale Telegram rischia i calci. Il 23 Dicembre Pavel Durov (il fondatore di Telegram) ha pubblicato un lungo post in cui parla del futuro della piattaforma e parla della possibilità di introdurre pubblicità nei canali:

In addition to its messaging component, Telegram has a social networking dimension. Our massive public one-to-many channels can have millions of subscribers each and are more like Twitter feeds. In many markets the owners of such channels display ads to earn money, sometimes using third-party ad platforms. The ads they post look like regular messages, and are often intrusive. We will fix this by introducing our own Ad Platform for public one-to-many channels – one that is user-friendly, respects privacy and allows us to cover the costs of servers and traffic.

Ora, se questa cosa funziona a opt-in (e quindi sono io a dover abilitare la pubblicità), tutto bene, amici come prima. Se permette l’opt-out (quindi posso scegliere di disabilitarla), tirerò un paio di accidenti al signor Durov ma va bene uguale. Se la pubblicità c’è e basta, il canale si chiude. Punto. Questo ovviamente mi costringerà a rivedere tutto il mio flusso di lavoro, visto che il canale per me è il punto principale, ma ci sto ragionando da quando è uscita la notizia, qualcosa verrà fuori.

Finché non risolvo questo nodo, l’evoluzione che avevo in mente per il canale (introdurre i commenti) resta in stand-by. Mi sarebbe piaciuto passare a una dimensione più interattiva, anche se spesso mi trovo a parlare di quello che posto con gente in giro (in questo ringrazio tantissimo Ruling the Game che permette discussioni varie e variegate nel suo gruppo), anche perché il canale era nato originariamente con lo scopo di “pisciare le mie opinioni sulle vostre teste e voi non potete farci niente”, ma quest’anno mi ha un po’ rammollito. Però non ne vale davvero la pena se poi stacco tutto, quindi tocca aspettare (e al massimo mi invento un altro modo per farlo, tipo far andare i maledetti commenti in questo maledetto blog).

Poi, tutti i ragazzi fighi hanno un podcast e un canale YouTube quindi è giusto che anch’io… STOCAZZO. Odio il suono della mia voce, non so fare editing, non ho nè l’equipaggiamento né il budget per comprarlo e comunque vaffanculo preferisco scrivere. Il che è un discreto peccato perché ho scoperto da poco InnTale (sì, lo so di essere lento, cazzo) e sto pensando che quella serie ha un macello di difetti, ma il formato ha dell’onesto potenziale divulgativo. Ma se anche volessi farlo avrei bisogno davvero di mesi/anni di terapia solo per affrontare l’idea di registrarmi, quindi lascio l’incombenza di farlo a qualcun altro. Adieu.

Lato contenuti, mi piacerebbe finire un po’ di roba che avevo in sospeso, o darle il colpo di grazia e sbarazzarmene del tutto. Come buon proposito mi do entro gennaio per finire o cancellare tutte le bozze lasciate in giro. Partiamo puliti.

E questo è quanto. Ora, passiamo al pagamento delle tasse.

Athame

L’Athame è un coltello pensato per tagliare la magia. Siccome viene creato cercando di infilarci dentro quanti più incantesimi possibili per garantirne il funzionamento, è estremamente poco pratico da usare in combattimento (dà svantaggio) e comunque non ha filo: al massimo infligge 1d6 alle creature magiche. Quello in cui eccelle davvero è incidere, graffiare e tagliare incantesimi. Viene amato particolarmente dai sabotatori o da chi si trovi spesso a dover ehm…discutere con trappole o altre forme di sicurezza magica. Permette di tagliare le sostanze evocate come se fossero tela di pari spessore, o di inciderle come se fossero legno. Può inoltre essere usato per disattivare del tutto o in parte trappole magiche (con un’opportuna prova, a cui dà vantaggio).


dark
sans