Giocare a Tolkien

C’è un feeling che ricerco spesso quando gioco (e che, lo ammetto, mi affascina molto di più come giocatore che non come master): quello de Lo Hobbit. Non parlo della versione bombastica e high fantasy dei film, ma quella sensazione di avventura, di vaste foreste antiche ed enormi montagne che covano segreti. In un certo senso, è Tolkien filtrato dalla scena black metal. Se volete capire cosa intendo, potete provare ad ascoltare qualcosa come (guardate anche le copertine, fanno parte dell’estetica):

Ecco, questo tipo di esperienza mi piace tantissimo. Sia che si giochi un rude e burbero Forestale Ramingo o un pacioso Hobbit che si trova catapultato in qualcosa di più grande di lui. E’ la sensazione che mi ha dato, per la prima volta, Lo Hobbit quando ho letto i Nani che cantavano.

Ora, ho troppi hack per le mani per gestire decentemente questa cosa, ma per fortuna me ne sono passati per le mani abbastanza scritti da altri e ho deciso di raccoglierli qua.

Wilderlands

Wilderlands è stato il mio primo amore su questo tema, grazie a un vecchio post del 2018. Il feeling è esattamente quello che vorrei, ma purtroppo il buon Josh mi pare un casinista maledetto e la caccia al materiale è difficile. Per vostra fortuna, oggi mi sento buono e li ho raccolti per voi:

Far over Wood and Mountain Tall

Questo l’ho scoperto da poco, non è un regolamento completo ma solo un hack di Whitehack e, per ora, diviso in soli due post:

Di questo mi piace soprattutto la gestione della corruzione, anche se non ha esattamente lo stesso feeling di Wilderlands.

LichJammer sessione 1

Alla prima sessione con il mio hack, ci siamo dedicati alla descrizione del mondo, un crash course sul sistema e alla creazione dei personaggi. Sull’ambientazione sono stato abbastanza fedele al post originale di Patrick, anche se ho omesso il fatto che i lichJammer siano in legno perché mi piace di più l’idea di una varietà di materiali.

Creazione dei personaggi

Seguendo il regolamento di Lamentations, abbiamo prima tirato le caratteristiche, in ordine, e poi determinato la classe. Non so se per sfiga o per colpa del bot che tirava i dadi, abbiamo avuto risultati fin troppo uniformi.

Il primo personaggio ottiene tiri medio/bassi, tranne su Costituzione. L’unica classe che ha un punteggio di Costituzione è il Demone, quindi diventa una scelta obbligata. Mettiamo alla prova la creazione del personaggio con Summon:

  • il tiro per la forma è abbastanza facile e otteniamo “canide”
  • il tiro sulle appendici è ancora più facile, ma deludente, perché non ci sono appendici
  • il tiro sui poteri diventa un casino, con ben nove poteri, che promettono di farmi sudare sangue durante le sessioni:
  1. Ventriloquism a volontà
  2. Vulnerabilità al legno
  3. Urlo psionico
  4. Move Earth a volontà
  5. Polymorph Other su ogni attacco portato a segno
  6. Vulnerabilità all’elettricità
  7. Teleport a volontà
  8. +1d4 alla CA (risultato del tiro: 3)
  9. Attacco bonus, ma solo in caso di attacchi andati a segno

Grazie a Nyarlathotep, Teleport ha dei buoni margini di errore e non è la panacea di tutti i mali, ma stiamo comunque parlando di 400 miglia di raggio, a volontà. Sommiamoci urlo psionico (1d6 danni e rallentamento, ad area, a volontà), Polymorph Other su ogni attacco andato a segno e viene fuori una discreta macchina da guerra. Essendo un canide, il personaggio si chiamerà Fluffy e avrà esattamente l’aspetto del mastino demoniaco di Good Omens.

I tiri sul secondo personaggio sono, ad essere generosi, deludenti. Caratteristica più alta al 12 (+0) e più bassa all’8 (-1). Non avendo nulla che brilli, viene deciso di buttare il tutto sull’Auto-Golem, visto che le abilità sono indipendenti dalle caratteristiche. Si sollevano un po’ di dubbi sul Glyphware, ma ci torniamo dopo, e sul fatto che la scheda non sia pronta a gestire abilità custom (ma ne sto facendo una apposta, appena riprendo la mano con LaTeX). Il resto va abbastanza liscio, e otteniamo Emiglio, un Auto-Golem estremamente ingegnere, che nella spesa per l’equipaggiamento si prende una mazza a forma di chiave inglese.

La terza giocatrice voleva inizialmente fare un Auto-Golem, e in realtà non avrei avuto obiezioni ad avere un doppione (o un party di doppioni), però poi i tiri alti su Saggezza e Forza hanno urlato “Nazgul” abbastanza forte da convicerci tutti. Nasce così Ugornella. Anche in questo caso emergono un paio di problemi nel mio hack, che vedremo più sotto.

Quarto e ultimo personaggio, con un solido 18 in Intelligenza diventa naturalmente un Lich. Abbastanza facile, ma ci manca la scelta degli incantesimi. Dopo tutti i nomi folli degli altri PG, Xipe è una boccata di normalità: sa di solido e affidabile Lich.

I miei primi dubbi sull’hack

Glyphware

L’avevo lasciata volutamente dubbia come abilità, tenendo fede al post di Patrick, ma mi sono un po’ pentito. Probabilmente va caratterizzata di più, perché abbiamo tirato fuori pochi spunti, ma sto aspettando di vedere cosa succede in gioco per decidere come muovermi.

Scacciare non morti

Questo è stato proprio un mio errore di distrazione: non ho tenuto conto del fatto che Scacciare funziona in due modi diversi in Lamentations e nella Rules Cyclopedia. In Lamentations è un normale incantesimo del chierico, mentre nella Rules Cyclopedia è il più classico potere (con un sistema di tiri bello contorto). La mia idea attuale è di garantire un certo numero di usi al giorno dell’incantesimo Turn Undead pari al numero di Scacciare che avrebbe avuto in Rules Cyclopedia.

Il Demone

Da una parte è la classe di cui sono più entusiasta. La creazione è stata fighissima, le possibilità sono enormi. Dall’altra parte ha un potenziale spacca-gioco non indifferente, sia nella direzione del “il Demone rimpiazza da solo il resto del party”, sia in quella del “il Demone è un’inutile pozza di melma”. Dovrei trovare il modo di spingere un po’ di più verso la media come utilità, mantenendo però lo stesso livello di follia. Probabilmente sarà il tuning più difficile da fare. Il fatto che il Demone possa non avere appendici extra mi delude un po’, dovrò studiare un altro modo di gestirlo.

LichJammer

Partiamo da due presupposti:

  1. Adoro Patrick Stuart
  2. Odio questo suo post

Perché? Perché il malnato ti mette sotto il naso una cosa metal e fighissima, ma poi non ti dà i mezzi per gestirlo (e Lamentations richiede un certo livello di smacchinamento per arrivare a quel livello di figaggine). Siccome mi sono fatto tentare dalla figaggine, vediamo di buttare fuori un hack decente.

Fonti

L’idea di base, ovviamente, viene da lichJammer di Patrick Stuart. L’ispirazione di Patrick, a cui mi appoggio anch’io di tanto in tanto, è il caro, vecchio e bellissimo SpellJammer.

Su suggerimento di Dada Dan Akiko di Ruling the Game, ho recuperato anche:

  1. E6 come idea di base del sistema, di cui però ho preferito appoggiarmi alla versione OSR trovata di Alex “Airos” Dolan, perché più affine a quello che sto cercando;
  2. Il paladino di OD&D per il Nazgul;

Per il regolamento, per cause contingenziali, ho deciso di appoggiarmi a Lamentations of the Flame Princess.

Ringraziamenti

Ho fatto circolare le bozze di questa idea più volte, tra diversi contatti, in ordine alfabetico (per nickname):

Tutto questo è partito da un trip mentale causato dalla quarantena da covid-19 in un gruppo di amici, che probabilmente saranno le prime cavie per questa follia.

Sistema

Ero inizialmente partito con l’idea di prendere in parola Patrick Stuart e far giocare tutti a LoftP al livello 20. Purtroppo a quel livello le disparità di classe sono altissime e chi si trova a giocare un Nazgul/Combattente finirebbe per annoiarsi al tavolo, mentre abilità, magie e poteri strani permettono a Lich, Demoni e Auto-Golem di dar fondo alla follia dei loro giocatori.

Ho quindi deciso di adottare l’idea di E6 e limitarmi a 6 livelli, facendo partire i PG dal livello 4.

Lamentations prevede anche delle regole per la polvere da sparo, che però richiede ossigeno per poter funzionare, quindi considerate la armi da fuoco come estremamente rare e praticamente inservibili a bordo di un lichJammer. Ogni volta che determinate se una luna abbia atmosfera o meno (ad esempio usando il Random Moon of Jupiter Generator), ricordatevi di questo dettaglio.

Classi

Lich

The Lich is a turbo badass spellcaster and probably the Captain of the lichJammer. They are effectively the ships artillery since spells will be more powerful and have a longer ranger than most weapons in space. Like magic-users of all time they are shit-hot at range but vulnerable at close range. You can choose which earth culture you come from, maybe you were an Egyptian priest-king or a celtic druid mummified in a bog or you ruled an Inca temple-city.

Un bel Magic User di livello 4 è più che appropriato.

Procedura di Creazione

Create un Magic-User normale e portatelo fino al 4, avendo cura di non sommare la costituzione ai PF. Anzi, fate prima a non tirarla proprio, la costituzione.

Avanzamento

Fino al livello 6, avanzate come un Magic User normale. Dal livello 6 in poi, ottenete 1PF per livello e incrementate gli incantesimi di conseguenza.

Nazgul

Nazgul is just shorthand for any Wight/Death Knight/Skeleton Warrior/Unusually frisky mummy. Any human based embodied undead that focuses on combat and is not a magic user. This is the Fighter equivalent. You jump between lichJammers and beat things up. You are a hardy motherfucker.

L’idea è carina, ma manca di magia. Possiamo però prendere da OD&D l’idea dell’Avenger, una specie di antipaladino. Non tutti i bonus funzionano bene, quindi facciamo pulizia:

  • Un Nazgul può lanciare “individuazione del male”, come l’incantesimo del Chierico, fino a una volta a round, invece di attaccare.
  • Un Nazgul con Saggezza 13 o maggiore può lanciare incantesimi da Chierico, come se fosse un chierico di un terzo del suo livello, arrotondando per difetto (quindi, inizialmente, come se fosse un chierico di primo livello).
  • Un Nazgul può Scacciare Non Morti come se fosse un Chierico di un terzo del suo livello, ma se il tiro riesce può decidere di controllare quei Non Morti invece di scacciarli o distruggerli. Il controllo dura un turno per livello e per la durata del controllo i Non Morti si comportano come se fossero stati creati dal Nazgul stesso.

Procedura di Creazione

Create un Guerriero normale e portatelo fino al 4, avendo cura di non sommare la costituzione ai PF. Anzi, fate prima a non tirarla proprio, la costituzione.

Avanzamento

Fino al livello 6, avanzate normalmente. Dal livello 6 in poi guadagnate 2PF per livello, i vostri bonus scalano di conseguenza.

Daemon

Daemon. You are an actual (low level) Daemon. You are probably a refugee from infernal politics. You have Daemon powers, can shape change, fly, survive in space. You probably can’t move as fast or with the reliability as a lichJammer though, but at least you have some manoeuvrability out there. Souls are currency to you. This one doesn’t have a close equivalent in the basic classes but your abilities suggest a mix of Thief and Bard. inherent abilities plus Charisma. You are less tough than a Nazgul but get more bennies or skills. Not being undead you are the only member of the crew that might get bored with the year-long journeys between moons.

This one doesn’t have a close equivalent in the basic classes but your abilities suggest a mix of Thief and Bard Eh già, Patrick, eh già. Se solo avessi citato almeno una classe esistente nelle regole…

Però… però una delle cose più fighe di Lamentations è Summon, che permette di creare dei demoni bellissimi e inquietantissimi. Diamogli giusto due cose in più per portarlo da mostro a classe:

  • Tirate lo stesso le caratteristiche e usatele dove occorre (COS, per esempio)
  • TS come lo Specialista

Procedura di Creazione

Aprite il manuale a pagina 134, dove inizia Summon:

  1. Determinate casualmente l’aspetto usando solo il dado da 12
  2. Avete 4 HD (d8), quindi usate 1d6 per determinare il numero di appendici
  3. Di nuovo, usate 1d6 per determinare il numero di poteri, come se chi vi ha evocato avesse passato il tiro

Avanzamento

A ogni avanzamento di livello, incrementate i dadi vita e tirare un dado: con pari ottenete una nuova appendice casuale, con dispari un nuovo potere.

Dal livello 6 in poi, guadagnate 2 PF per livello e un potere casuale ogni 3, potete scegliere se tenere o ritirare i doppioni.

Auto-Golem

Auto-Golem. You are a self-programming Golem. You may be made of different materials. You can upgrade yourself by getting different parts and adding them on. You are kind of a robot. A mixture of Scotty and Commander Data, you can repair the ship and the skeletons. You might be the bosun, in charge of ship defence, or you might launch yourself at the enemy from a dorsal catapult and land on their superstructure, converting it into mini golems. You can learn new skills and abilities by upgrading your glyphware.

E qua il buon Patrick manco c’ha provato a mettere su una classe di riferimento…

Bene, a me questo suona come uno Specialista steampunk, quindi partiamo da lì. Intanto rifacciamo le abilità per qualcosa di più adatto a lichJammer:

  • Glyphware
  • Conoscenza del Vuoto
  • Scalare
  • Linguaggi
  • Cercare
  • Artiglieria
  • Pilotare
  • Furtività
  • Ingegneria

Abilità

Artiglieria

Quest’abilità serve a manovrare i pezzi d’artiglieria sul lichJammer. Se si passa la prova il colpo è partito correttamente, sta al manovratore nemico cercare di evitarlo.

Conoscenza del Vuoto

Tutte le conoscenze relative alle rotte più battute, ai venti solari e via dicendo.

Glyphware

Alterare il Glyphware, l’insieme di incantesimi e rune che determina il funzionamento di un artefatto magico senziente, come un Auto-Golem, richiede una prova in Glyphware. E’ anche possibile tentare di creare nuovo Glyphware per pilotare nuovi artefatti. In questo caso, occorre una prova di Glyphware per ogni frase che entra a far parte delle istruzioni.

Ingegneria

Alterare o modificare oggetti esistenti (come il proprio corpo o gli scheletri dell’equipaggio) richiede una prova di Ingegneria. Avendo un’ora di tempo e accesso ad abbastanza materiali, si può curare un artefatto di 1d6+Ingegneria.

Pilotare

Soltanto chi controlla l’equipaggio può pilotare un lichJammer, tuttavia ci sono numerosi altri mezzi di trasporto che possono essere impiegati, tipicamente per salire o scendere da un lichJammer. Sono solitamente di facile guida, ma l’esecuzione di manovre complesse può richiedere una prova in Pilotare.

Creazione del Personaggio

Create uno Specialista normale e portatelo fino al 4, avendo cura di non sommare la costituzione ai PF. Anzi, fate prima a non tirarla proprio, la costituzione.

Per le abilità, usate la lista di cui sopra invece di quella del manuale.

Avanzamento

Avanzate come Specialista fino al livello 6, poi da lì in poi guadagnate 2PF e 2 punti abilità per livello.

I lichJammer

Patrick dice tutto quello che ci serve, ma lo nasconde bene.

Innanzitutto, niente timoni. I lichJammer viaggiano a vele solari o vele magnetiche per le manovre di maggior precisione. Pilotare un lichJammer è una prova di Intelligenza. Manovrare in combattimento (tagliare il nemico fuori dal “vento”, posizionarsi in un certo modo…) è una prova di Intelligenza contrapposta.

Il lavoro dell’equipaggio è badare alle vele. Siccome l’equipaggio è composto da non-morti controllati direttamente dal Capitano, però, sta tutto nello stesso tiro.

Le regole di LoftP per le avventure marittime (pagina 43) mi sembrano adeguate per gestire il grosso. Se, come me, non capite un cazzo di navi, fatevi aiutare da Google. E’ stato illuminante. Ovviamente non esistono remi. La parte un po’ deludente sono le armi, perché è tutta roba che non funziona granché nello spazio, ma in generale, nello spazio, è più sicuro usare la magia (avete presente il rinculo? ecco immaginate cosa può fare anche solo un arco, in assenza di gravità e attrito). D’altra parte una certa creatività nelle armi e nelle tattiche è necessaria. Per questo subito dopo questa frase comincia una sezione “Spunti”.

Spunti

Il post di Patrick è scarno, scarnissimo, ma contemporaneamente carico di idee. Se volete prenderne su altre:

  • Intanto partite dall’ultimo commento al post di Patrick. C’è tutto un mondo lì sotto.
  • Questo thread su reddit butta fuori un po’ di analisi e di idee (la storia delle velocità relative è oro colato)
  • Fuck the king of space di Papers and Pencils, molto più Star Wars senza Jedi, ma comunque invitante
  • Nightmare Sea sempre di Patrick Stuart, per un altro take completamente folle, ma più strutturato, al “navighiamo in mari allucinanti”.
  • Probabilmente se frugate tra le avventure per Traveller trovate abbastanza roba refluffabile in questo contesto.
  • Anche Mutant Chronicles promette di essere del buon materiale di spunto

Una nuova casa (di nuovo)

A fine 2019, dopo aver litigato col vecchio blog, avevo deciso di spostare tutto su Hexo. L’idea iniziale era di hostare tutto su Gitlab Pages, ma c’era qualcosa nell’estetica che non mi convinceva molto…

Ha un suo stile, va dettoHa un suo stile, va detto

Il problema sembra essere legato al tema. Per qualche motivo, su Gitlab non riesce a linkare correttamente i CSS, quindi c’è quell’obbrobrio non formattato. Alla fine, avevo ripiegato su Heroku, con cui mi sono trovato piuttosto bene.

Però siete curiosi come delle scimmie e continuate a tornare a leggere questo blog, non importa quanto mi impegni a scrivere male i post e il tier gratis di Heroku era a tappo. A tappissimo anzi, ieri, all’8 del mese, avevo già superato il 90% dell’uso disponibile. Purtroppo il deploy di Hexo su Heroku è una porcheria che non sfrutta fino in fondo il fatto che il sito è statico, quindi consuma più risorse del necessario. Quindi, ho deciso di guardarmi attorno.

L’opzione più ovvia era Gitlab Pages, nonostante i problemi di estetica di cui sopra. Purtroppo, dopo averci perso una domenica pomeriggio, ho gettato la spugna: o cambio tema o cambio host. Ero tentato di cambiare tema, perché ho già delle lamentele su questo, ma avrei dovuto (di nuovo) farmi passare una lista di temi principalmente in cinese, cercare di capire come configurarne un altro e pregare che non ci fossero problemi di sorta con Gitlab. No grazie.

Netlify

Così ho deciso di appoggiarmi a Netlify che ha un free tier con limiti di traffico (100 GB/mese), che dovrei riuscire a contenere tranquillamente con l’aiuto di Cloudflare, che mi tiene la cache delle immagini e dei post. Non sono ancora del tutto soddisfatto della cache, che secondo me tiene dentro poca roba (o scade troppo in fretta), ma stiamo sotto al GB al mese di traffico in generale quindi ho tutto il tempo del mondo per affinarla.

L’altra cosa figa di Netlify è che gestisce lui la pipeline di deploy, quindi mi basta mandare su i nuovi post, ed è Netlify a generare l’HTML statico una sola volta per poi servirlo. Questo mi permette di spingere fino in fondo con la mia pipeline di lavoro.

Pipeline

La scrittura di nuovi post funziona così:

  1. Creo un nuovo branch su git, dedicato al post (o alla serie di post)
  2. Lavoro sul post e uso hexo serve per vedere in locale come sta venendo
  3. Quando sono soddisfatto mergio il branch su master e lo pusho su

Prima dovevo gestirmi a mano il deploy con hexo deploy, che mi teneva appesa la console fino a lavoro finito. Netlify mette anche a disposizione la possibilità di avere delle preview di altri branch, ma non me ne faccio molto, perché tanto mi basta vederli da locale.

Diversificare le armi senza diversificare i danni

Diverso tempo fa, grazie a questa discussione su r/osr ho recuperato un’idea che avevo abbozzato (e in cantiere) da un po’, ma non avevo mai sviluppato del tutto: mantenere il danno delle armi “fisso” (sempre lo stesso dado, 1d6 nel nostro caso), ma differenziarle in base ad altre caratteristiche. Visto che di recente mi è salita la scimmia per queste cose, ho deciso di provare ad aggiungere un po’ di ciccia e note all’idea, soprattutto perché non mi convince ancora al 100% e magari, commentandola meglio e condividendola, viene fuori qualcosa di fatto meglio.

Piccolo nota bene: “Vantaggio”, come sempre, vuol dire un generico bonus di circa il 10% del dado (i.e +2 su un d20) o la forma di vantaggio del vostro sistema. Scegliete voi.

Le regole, pure e semplici

  1. Ogni arma infligge 1d6 danni
  2. Ogni arma ha, in base alla sua tipologia, altre caratteristiche, non necessariamente collegate al combattimento:
  • daghe e pugnali: vantaggio a nasconderle
  • armi in asta: maggior portata (+1 quadretto)
  • martelli: vantaggio contro i nemici in armatura e a spaccare oggetti
  • mazze: come i martelli
  • asce: vantaggio a tagliare cose
  • spade: +1 alla CA (qua sono indeciso se darlo solo ai combattenti o a tutti - in fondo questo uso della spada è piuttosto difficile e richiede addestramento)

La logica dietro

Allora, l’idea di base è che ogni arma è ugualmente pericolosa. Se ci pensate, ogni arma può mettere a segno un singolo colpo letale, anche un pugnale. D’altra parte, il vero motivo per cui, nei secoli, le armi si sono diversificate è stato il cambiamento tecnologico (cambiano le armature, cambia il tipo di combattimento…), ha quindi senso riflettere quello. In un contesto come quello dell’Old School, poi, in cui il combattimento è l’ultima risorsa, accentuare gli altri aspetti delle armi le rende più interessanti: un guerriero potrebbe volere con sè un’ascia non solo per combattere, ma anche perché aiuta a sfondare le porte. Vediamo arma per arma

Daghe e pugnali

Daghe e pugnali sono piccole, facili da trasportare e da nascondere. Possono essere letali quanto una spada, nelle mani giuste, ma sono soprattutto un’arma da civile, non tanto per la facilità d’uso, quanto per la facilità di trasporto. Non ha senso portarsi dietro un martello da guerra, col suo peso e il suo ingombro, se uno non si aspetta di dover affrontare degli avversari in armatura.

Se il vostro sistema ha una gestione dell’ingombro (io li odio, quindi per ora me ne tengo fuori), potreste volerli rendere parecchio più comodi da trasportare. E’ per questo che hanno senso per i maghi: già viaggiano carichi di reagenti, pergamene, libri e via dicendo, le armi devono dare poco fastidio.

Se poi state pensando a personaggi particolarmente furtivi, le armi corte sono più pratiche da nascondere.

Armi in asta

Il loro scopo principale è colpire da lontano: o con una carica di cavalleria (la gente a terra sta lontana) o una carica di cavalleria. Non lasciate avvicinare il vostro avversario e riempitelo di buchi a distanza. C’è qualche diversificazione, ad esempio i vari uncini o asce, che servivano anche per altro (disarcionare, ad esempio). Ma l’idea è quella, quindi la cosa che devono saper fare meglio è colpire da una certa distanza. Se l’avversario si avvicina e siete in gamba, potete anche usare il manico come se fosse un bastone (credo che aggiunga un po’ di complicazione, ma se volete aggiungere quel pezzo, direi che “se siete bravi” si traduce in “se siete un combattente”).

Aspetto storico da non sottovalutare: sono praticamente tutte strumenti da contadini (falci, vanghe…) montati su un bastone molto lungo e affilati. Non escluderei l’idea di farle costare molto poco, almeno nelle versioni “da poveri” e di renderle accessibili a qualsiasi masnada di pezzenti della vostra ambientazione.

Martelli

Qua l’aspetto storico è predominante: sono uno strumento di lavoro convertito rapidamente in arma. Potete averli fatti bene, più arma che strumento, ma sempre quella è la forma. Di conseguenza deve essere ancora usabile per quello per cui è nato: piantare chiodi e sfasciare cose. C’è anche il vantaggio, non da poco, che un colpo di martello tende a fare del male anche in presenza di un’armatura, quindi riflettiamo anche questo nelle regole.

Anche qua abbiamo l’opzione pezzenti: anche un martello da fabbro va bene come martello da guerra. Possiamo tenere i prezzi molto bassi.

Mazze

Se mazze sono fondamentalmente evoluzioni delle clave - che poi è la strada che hanno preso i martelli. La differenza fondamentale è che i martelli sono passati dallo stadio “strumento” prima.

Asce

Come il martello, l’ascia è uno strumento da lavoro convertito in arma. E cosa fa (molto bene) un’ascia? Taglia e spacca. Allo stesso modo, ha una seconda vita nelle mani di un avventuriero che si trova davanti a un forziere particolarmente ostico, una porta di legno di cui non trova la chiave e via dicendo.

Di nuovo, abbiamo l’opzione poveracci: un falegname o un contadino avrà sicuramente un’ascia da qualche parte e, se avrà bisogno di difendersi, probabilmente ci metterà mano. Quelle belle, però, sono un’altra cosa.

Spade

Queste sono tra le poche armi nate davvero come armi. Uno dei motivi per cui si sono diffuse è la versatilità (oltre che il simbolismo): essendo tutta in metallo e in buona parte lontana dalle dita di chi la impugna, una spada è ottima per parare, oltre che per colpire (sì, potete parare anche col manico di un’ascia, ma sul manico ci sono le vostre mani - non è divertente quando calcolate male le distanze). Da qui il bonus alla CA. Però non è esattamente facile da usare e ci vuole un certo addestramento per farlo bene, quindi non sono così sicuro sul dare in giro il bonus a tutti. Non mi piacciono i talenti e il sistema di competenze, ma quest’arma è il suo principale punto a favore: tutti possono imparare ad usarla, ma bisogna imparare ad usarla. E’ chiaro che sui guerrieri funziona meglio.

Qua niente pezzenti, le spade costano.

E le armi da lancio?

Qua le cose si fanno più interessanti, perché hanno pochi altri usi. Manterrei comunque la regola che fanno tutte male uguale (1d6), ma diversificherei su altri aspetti:

  • Fionde: Per un qualsiasi round all’aperto o nel sottosuolo, si può cercare con 2 possibilità su 6 di trovare 1d6 proiettili; un colpo per turno
  • Archi (lunghi e corti): Permettono il tiro a campana: se è possibile colpire un’area dall’alto (ed è a portata dell’arciere), allora si può tirare anche senza una linea di tiro diretta. Si punta a un’area di 3 quadretti per lato e si colpisce un quadretto casuale al suo interno. Un colpo per turno.
  • Balestre: permettono solo il tiro diretto e sono più facili da usare (vantaggio al tiro per colpire) ma ci vuole un turno intero per ricaricarle.
  • Armi da lancio: Come i coltelli

Ecologie Goblin: I Ratti

In ritardo clamoroso sulla Goblin Week, proviamo con la seconda ecologia goblin, i ratti.

Parliamo un attimo di ratti, che sono ovviamente l’animale più bello del mondo. A parte questo, hanno tre caratteristiche interessantissime, che ci possono dare delle solide basi per i nostri goblin:

  1. Sono nostri commensali (ci torniamo dopo)
  2. Puntano moltissimo sul numero
  3. Schiattano a una velocità spaventosa (no, davvero, mi piange il cuore)

Certo, c’è la piccola differenza che i ratti sono bellissimi mentre i goblin fanno schifo al cazzo, ma va bene così.

Commensali sgraditi

Partiamo dalla cosa interessante: i ratti mangiano tutto quello che mangiano gli uomini (e qualcosa di più, ma preferiscono il nostro cibo). Questo è estremamente interessante perchè, in biologia, i commensali tendono a prendere percorsi simili quando si parla di evoluzione (il che è uno dei motivi per cui facciamo ricerca sui ratti). L’altra cosa interessante è che tendono a fregarti il cibo da tavola, il che si abbina perfettamente ai goblin.

Quindi, i goblin scampano moltissimo derubando insediamenti civilizzati per il cibo. Nelle terre selvagge assaltano le carovane. Nei boschi…beh a quel punto gli tocca cacciare, ma se dovesse passare un avventuriero gli vuoterebbero lo zaino. Non sono nostri predatori, però, quindi tendono ad evitare di nutrirsi di umanoidi, almeno finché ricavano abbastanza nutrimento dal derubarli.

Possiamo estendere questa cosa anche ad altri aspetti dei goblin: in generale rubano tutto, non creano armi, armature e strumenti, ma sgraffignano e al massimo riadattano quello su cui mettono le mani. Quindi, otteniamo questa bellissima tabella di armamenti per i goblin:

1d20 Arma
1 Spada
2 Coltello da macellaio (o mannaia)
3 Ascia (arma)
4 Fionda
5 Forcone
6 Bastone
7 Martello da fabbro
8 Tenaglie
9 Bastone
10 Scudo + ritira
11 Lancia
12 Falce
13 Mazza
14 Piede di porco
15 Coltello da cucina
16 Pugnale
17 Arco
18 Ascia da boscaiolo
19 Zappa
20 Tira due volte

Noterete che ci sono alcune combinazioni che potrebbero non avere senso. Questo è perfettamente coerente con il goblin medio, non aggiustatele.

Il numero fa la forza

Seconda cosa importante, i goblin sono tanti. Barakiel ha già fatto un ottimo lavoro a riguardo, che vi consiglio di leggere. Io mi ci distacco un po’, perché i suoi goblin diventano troppo creativi per quello che ho in mente qua. Sotto i dieci goblin non c’è una vera struttura sociale e questo li fa soffrire. Per ogni settimana in cui un gruppo di goblin rimane sotto i 10 membri tirate sulla vostra tabella preferita per la follia (ogni effetto colpisce un goblin diverso finché non sono tutti pazzi, a quel punto ricominciate).

Quando invece diventano un po’, le cose si fanno preoccupanti. I membri di un gruppo di goblin ottengono collettivamente un +1 per resistere agli effetti di paura ogni 10 membri (tolti i primi dieci) e un +1 al tiro per colpire ogni 15 membri. Riassumo i numeri più sani per fare prima:

#Goblin Bonus
<10 Nessun bonus, solo follia
10-15 Nulla
15-20 +1 al tiro per colpire
20-25 +1 contro paura, +1 per colpire
25-30 +1 contro paura, +2 per colpire
35-40 +2 contro paura, +2 per colpire
45-50 +2 contro paura, +3 per colpire

E via dicendo…

Ogni volta che un gruppo rimane nello stesso range di numero per 1d6 giorni, c’è una riorganizzazione sociale. Se non è presente un Alpha, questo tende ad emergere, se invece è già presente c’è un po’ di baruffa e, in quattro casi su sei, il vecchio Alpha mantiene il potere. L’Alpha mangia meglio (dategli 1d4 PF in più) e usa le armi migliori tra quelle della banda (ridistribuite le armi di conseguenza). Non è raro che bande da guerra distaccate dalla colonia principale per lungo tempo si inizino a considerare indipendenti, per poi essere riportate alla ragione a randellate quando tornano a portata della banda più grossa.

Gruppi superiori ai 20 goblin sono di solito abbastanza prosperi da poter alimentare stregoni, sciamani o altri incantatori. E’ molto raro che questi elementi si buttino nella baruffa necessaria a diventare Alpha.

Riproduzione

I goblin si riproducono tramite uova, che crescono in 1d6 giorni. Per tenere conto del tasso di riproduzione di un gruppo, fate conto che ogni settimana in un gruppo arrivano all’età adulta 1d10 goblin per ogni 5 goblin nel gruppo.

Mortalità alta

L’altro punto di forza evolutivo dei goblin è l’elevata mortalità. La loro struttura sociale si basa sul fatto che tutti possono morire in fretta e quindi tutti sono sostituibili. Non solo, i goblin usano altri goblin per affrontare e valutare le minacce, disinnescando trappole o assaggiando cibi sospetti (i goblin non vomitano).

Siccome sono abituati a vedere i propri simili morire come mosche, uccidere un gran numero di goblin non li metterà in fuga. D’altra parte sono dei codardi, quindi è difficile che continuino a combattere in inferiorità numerica, se pensano di potersela svignare.

28 Giorni senza menare

Logo OSR di EvlynLogo OSR di Evlyn

(Ringraziamo Evlyn per il bellissimo logo OSR)

Allora, feccia, è il momento di fare una bella challenge. Si tratta di un lavoro di gruppo, a cui hanno contribuito il buon Dal di Ruling The Game, l’ottimo Edgyntosh della Gilda dei Vermi e, rullo di tamburi, Barakiel di Archangel Ruling. Do per scontato che li conosciate già, ma, nel caso, leggete la loro roba, è figa.

Pubblicate dove vi pare, poi mandateci i link/messaggi dove ci trovate e vi spammeremo.

L’importante è che evitiate di menare le mani, ma cercate di essere creativi.

Regole della challenge

Un post (o messaggio o quello che vi pare) al giorno, dal primo al 28 di febbraio. In realtà potete anche fare un postone unico e editarlo man mano, ma il gioco è di buttare fuori un’idea al giorno, per tenere sveglio il cervello.

FAQ

Ci sono 30 post, perché 28 giorni?

Siamo delle seghe in matematica, andate pure lunghi fino a marzo. O fatene più di uno al giorno.

Si vince qualcosa?

Non puoi vincere, non puoi pareggiare, non puoi nemmeno abbandonare.

C’è un hashtag?

Sì, è #parley30

Gli spunti

  1. Come si può rubare il tesoro di un Dragone Antico senza affrontare alcun combattimento?
  2. Come si può superare un’area sorvegliata da un Beholder senza combatterlo (chiedo per un amico)?
  3. Come si possono strappare l’Occhio e la Mano al Signore dei Lich senza sconfiggerlo?
  4. Come si può fermare l’Orda dei Goblyn senza usare la violenza (urgente, no perditempo)?
  5. Come si può scacciare un Troll da suo ponte senza usare la forza?
  6. Come si può rimandare il Tarrasque in letargo senza affrontarlo in combattimento?
  7. Come si rende amichevole un branco di Orsigufi?
  8. Come si cura la maledizione di un lupo mannaro senza ucciderlo?
  9. Come si placa lo spirito di un Wraith senza scacciarlo?
  10. Come si rimanda un gruppo di elementari infuriati nel loro piano di origine senza disperderli?
  11. Come si rende inoffensivo un mind flayer senza farlo infuriare?
  12. Come si evita la vendetta delle Fate senza spargere sangue (chiedo per un amico)?
  13. Come si doma un Incubo senza distruggerlo?
  14. Come ruberesti un bacio ad una strega senza farti sottrarre il volto?
  15. Come si calma una driade infuriata senza ferirla (risp urg, pls)?
  16. Come convinceresti una mandragora a cantare una canzone invece che strillare?
  17. Come sedurresti un fantasma per sapere dov’è nascosto il tesoro del suo maniero?
  18. Come uccideresti un angelo senza fare violenza fisica o psicologica?
  19. Come sposeresti una gelatina senza farti inglobare?
  20. Come batteresti un minotauro in una gara per uscire da un labirinto (urgente)?
  21. Come conviceresti un ratto mannaro che è giorno in piena notte?
  22. Come ci si libera di un’orda di zombie senza combatterli?
  23. Come convinceresti un villaggio di Kua Toa a venerarti come divinità?
  24. Come si scioglie un patto con un demone senza spargimento di sangue?
  25. Come si sfugge a un matrimonio nanico senza scatenare una faida (no, serio, raga, sono nella merda)?
  26. Come ci si procurano delle piume di Grifone senza ucciderlo?
  27. Come ci si imbuca a una festa elfica senza scatenare una guerra (chiedo per un amico)?
  28. Come si addomestica un mimic?
  29. Come vi vince a tavolino un incontro di lotta greco-romana con un gigante delle nubi?
  30. Come si rende inoffensivo un basilisco senza cavargli gli occhi?

Ecologie Goblin I: Funghi

Non credo di riuscire a produrre davvero un post al giorno, per una settimana per la Goblin Week 2020, ma possiamo provare a fare una piccola serie sull’ecologia dei goblin, in take diversi. Oggi il primo episodio: Goblin come funghi.

Ecologia Goblin: i Funghi

I Goblin sono più affini ai funghi che agli animali, per quel che può voler dire:

The study of cladistics, however, results in a phylogeny tree in which fungi are more closely related to animals than to plants. In other words, animals have a more recent common ancestor with fungi than with plants, and the mushrooms in your salad are more closely related to you than to the lettuce.
Animal, Plant, and Fungi Phylogeny: A Surprising Relationship in Eukaryota Phylogeny

Colonie

Una colonia di Goblin è fondamentalmente uno stesso organismo. Sotto la colonia, nel terreno morbido e fertile, scorrono centinaia di Ife, che costituiscono il 90% del corpo dei Goblin della colonia. Una colonia può restare “dormiente” anche per secoli, finché il terreno è abbastanza fertile. Se il cibo è frequente e presente, i frutti (quelli che sono effettivi Goblin) saranno pochi e limitati.

Quando il cibo comincia a scarseggiare, la colonia inizia a produrre frutti, ovvero quelli che la maggior parte delle persone considera Goblin. I frutti sono dotati di una certa autonomia e il loro compito principale e portare nuove cose morte a portata delle Ife, che li digeriranno per alimentare la colonia. Ogni settimana, una colonia può produrre 1d6 frutti ogni kilometro quadrato di estensione (sì, l’accampamento Goblin che avete razziato è solo una piccola parte dell’effettiva colonia - ci sono colonie che si estendono per interi regni) e può sostenerle complessivamente 3d6 per kilometro quadrato, prima che questi comincino a razziare.

Nonostante la vasta estensione, le colonie tendono a far crescere i propri frutti in zone ristrette, in modo che questi possano aiutarsi a vicenda. La maggior parte delle colonie tende ad avere diversi gruppi di frutti, noti come sedi, da circa 20-25 frutti ciascuno. Nel caso in cui parte del terreno di una colonia sia estremamente sfavorevole (cosa che le colonie tendono ad imparare dalla sistematica distruzione dei loro frutti), le colonie possono ridurre il numero di sedi, creando gruppi di frutti più concentrati e in grado di difendersi meglio e assaltare le aree che minacciano la sopravvivenza della colonia.

Riconoscere una colonia

Identificare una colonia dormiente è estremamente difficile, a meno di non cominciare a scavare. Se non si trovano i lunghi filamenti verdi delle Ife (o non si è in grado di identificarli), l’unica cosa che distingue una colonia Goblin dal normale terreno è la putrefazione accellerata della materia organica.

Le parti attive di una colonia si riconoscono facilmente per la presenza di numerosi frutti. In assenza dei frutti, non è raro trovare grosse pile di animali, piante e viandanti morti ammassati, che costituiscono la principale fonte di nutrimento della colonia. Distruggere queste pile attirerà l’ira della colonia, che cercherà di radunare il maggior numero di frutti possibile per eliminare (e digerire) gli intrusi.

Morte di una colonia

E’ estremamente difficile distruggere una colonia senza radere al suolo tutto ciò che vi si trova sopra, bruciarlo, poi rivoltare il terreno per trovare le Ife e bruciare tutto di nuovo.

Quando una colonia comincia a perdere frutti, però, entra spesso in un ciclo di riduzione della propria area. Produrre e sostenere i frutti è estremamente difficile per una colonia e per questo costituisce spesso l’extrema ratio. Se i frutti non riescono a portarle sostentamento, questa inizierà a restringersi, perdendo Ife, al ritmo di un kilometro quadrato alla settimana. Potendo produrre sempre meno frutti sarà sempre più disperata e quindi aggressiva, ma a un certo punto, semplicemente, non avrà più le risorse per cercare cibo. Una volta raggiunta un’area di 1d4 kilometri quadrati, andrà in ibernazione. Sebbene ci siano storie di colonie uscite dall’ibernazione grazie all’abbandono incauto di rifiuti o cadaveri nelle loro aree, è estremamente difficile che queste ricomincino ad essere aggressive prima che la loro fonte di sostentamento non scompare di nuovo (e non lo fa in modo abbastanza graduale da permettere loro di produrre frutti nel frattempo). Queste colonie spesso rimangono non identificate per secoli.

Allo stesso modo, se dovesse tornare nutrimento nella sua area, la colonia andrà a ridurre il numero di frutti prodotti nel tempo, fino a smettere di essere una minaccia.

Frutti

Un frutto (o Goblin) ha scarsa autonomia rispetto alle Ife e, fondamentalmente, si preoccupa solo di uccidere e riportare a portata della colonia quanta più materia biologica possibile. Le loro prede sono per lo più limitate a piante e animali (con una leggera preferenza verso questi ultimi, molto più nutrienti per le Ife), ma quando incontrano esseri senzienti che possono sopraffarre sono più che disposti ad attaccarli, sia per difendere la colonia che per nutrirla.

Quando non sono in grado di trasportare tutto il nutrimento raccolto alla colonia (per via della quantità raccolta o della distanza), i frutti ne mangiano il più possibile, per poi distribuirlo con le proprie feci nel terreno della colonia.

Ciclo di vita di un frutto

Le colonie tendono a concentrare le proprie sedi lontano dal sole e dall’aria fresca, probabilmente per mantenere i frutti al sicuro da intrusi e predatori finché non sono in grado di difendersi da soli. Un frutto nasce più o meno come un fungo normale, anche se un po’ verdastro, ma cresce in maniera costante e quasi visibile, fino a raggiungere, in 1d6 giorni, la piena maturità. A quel punto il giovane Goblin si stacca dal terreno ed è pronto a procurare nutrimento alla propria colonia.

Una volta maturo un frutto può sopravvivere fino a tre anni, anche se, in media, predatori, avventurieri o indigestioni lo stroncano prima dell’anno di vita. Invecchiando, la pelle del frutto passa da verde acceso a un verde sempre più scuro, fino a diventare quasi nera dopo i due anni.

Un frutto che muoia dopo almeno un anno di vita rilascia nel terreno dove è sepolto (o abbandonato) nuove spore (una possibilità su 6 ogni ora, a partire dal momento della morte), che concorreranno a formare altre Ife per la colonia. Se il frutto dovesse morire lontano dalla colonia, le nuove Ife si comporteranno come una colonia indipendente, anche se cercheranno di raggiungere la colonia madre. E’ stato osservato che le due colonie possono ricongiungersi, di fatto espandendo improvvisamente la superficie di una colonia. Bruciare il frutto prima che abbia rilasciato le spore ne impedisce il rilascio.

Come tirare su il vostro blog

E’ un po’ che sul canale insisto perché vi facciate il vostro blog/canale/quello che vi pare, quindi mi sembrava il caso di passarvi qualche dritta su come fare a farlo, con poco sbatti.

Telegram

Io ho iniziato così. E’ la soluzione più facile, perché se mi leggete avete quasi certamente già Telegram (so che qualcuno mi spamma anche su Facebook, però). Si tratta soltanto di creare un canale e cominciare a postare. Easy peasy lemon squeezy.

Un po’ di strumenti

Se poi volete scalare verso qualcosa di più grosso, o semplicemente rendervi la vita più facile, ci sono un paio di bot e tool interessanti che potrebbero fare al caso vostro.

Bot

Io uso due bot (anche se uno dei due, quello per scrivermi, è molto poco attivo).

Il primo, più comodo, è ControllerBot, che fa un po’ da interfaccia di gestione per i post. E’ quello con cui programmo post per uscire in modo differito (in modo da tenere vivo il canale anche quando sono assente per un po’ e limitare lo spam nelle giornate particolarmente produttive), che tra le altre cose mette a disposizione una comoda interfaccia web per scrivere i post usando corsivi, grassetti e i curiosi bottoni. Ve ne avevo già parlato tempo fa sul canale.
L’altro, non indifferente, vantaggio che ha è che vi permette di visualizzare un po’ di statistiche sul canale, ad esempio tracciando i follower. Non me ne faccio granché, perché tanto parlo benissimo da solo, ma se volete avere idea di come la gente risponde a quello che state facendo ha i suoi pregi.

Per il secondo bot, invece di quello che uso io che sembra un po’ morto, vi consiglio LivegramBot, che fa la stessa cosa e vi permette di avere un vostro bot che vi fa da contatto per il canale (se non volete dare in giro il vostro contatto personale). Se volete vedere il risultato potete dare un’occhiata a OICNBot (con l’accortezza che se scrivete ricevo i vostri messaggi, quindi poco spam grazie).

Telegraph

Se ogni tanto scrivete post troppo lunghi per Telegram, ma non volete stare a impazzire con l’apertura di un vero blog, c’è Telegraph, uno strumento di blogging minimale che ha un ottimo supporto da e verso Telegram. I post di Telegraph supportano l’apertura rapida da Telegram e c’è un bot per gestire il vostro microblog anche da Telegram direttamente (per quanto la UI di Telegraph sia davvero bella, ve la consiglio di cuore).

Blog

Se invece volete andare verso un blog più stabile, oltre ai classici Wordpress e Blogger, ci sono un po’ di strumenti che fanno comodo, specie al blogger pigro e puntiglioso (tipo me). Telegraph, che è davvero minimale, ve l’ho già citato prima.

Hexo

Come vi ho già raccontato, questo blog sta su con Hexo (anche se vorrei rimetterci mano, magari cambiando tema, che questo non mi esalta molto). Ci vogliono un po’ di conoscenze informatiche (un minimo di riga di comando e un modo per deployare) e un posto dove metterlo (che può anche essere esterno, tipo Heroku), però ha i suoi pregi - ad esempio a me piace molto scrivere i post da un editor di testo avanzato (vim o VSCode).

Il contro principale è che dovete modificare tutto da una vostra macchina (non telefono) e poi caricare su.

Write As

Se girate un po’ su Internet vi sarete imbattuti in Medium, quella piattaforma di blogging che si vendeva come molto figa, con un’interfaccia moderna e semplice e che si è riempita di merda e pubblicità alla velocità della luce, fino a risultare illeggibile. Però l’idea era figa, quindi qualcuno ha deciso di fare write.as, che è la versione open, con meno casino e meno sporcizia. L’interfaccia di scrittura è spettacolare nella sua semplicità e quella di lettura è forse anche meglio: una bella pagina bianca con solo il vostro post. Niente casino. Se volete vedere come viene, io ci tengo su il mio (rachitico) altro blog, dove parlo di roba più lavorativa.

Gitlab Pages

In teoria doveva funzionare così anche Hexo, però non va. Se siete un po’ abili con git Gitlab Pages è un ottimo modo di aprirsi un blog a poco sbatti e supporta diversi. Come per Hexo, non c’è un’interfaccia da cui pubblicare i post, dovete scrivere i post sul vostro PC (da telefono ci uscite scemi, ammesso che si possa fare) e caricarli. Ci sono diversi motori, scegliete quello che vi convince di più.

Controindicazioni principali: dovete lavorare da PC e se non siete un po’ familiari con git siete morti.

Bon, direi che a questo punto le scuse scarseggiano: tirate su il vostro canale/blog/qualsiasi cosa e vedete di buttare fuori materiale!

Progetto Ratto

Questo post potrebbe essere un banalissimo post su Telegram, ma così mi viene più comodo editarlo, aggiornarlo e aggiungerci pezzi.

Fondamentalmente, prima delle vacanze mi sono convinto a raccogliere tutta quella massa di hack, bozze e idee su come vorrei un regolamento, in un regolamento vero. Al momento non ha neanche un nome, se non il provvisorio “Progetto Ratto” (perché mi aspetto che, come i miei ratti domestici, mi tirerà addosso della cacca).

E’ tutto ancora violentemente work in progress e, soprattutto, open source: trovate i sorgenti su GitLab.

Man mano che ci lavoro ci finirà dentro roba dal blog e viceversa, ma, siccome mi piace parlare anche di processi, oltre che di contenuti, vi beccate pure il pippone su come faccio a scrivere “Progetto Ratto” (così, se volete, potete farlo anche voi) e su come potete fare voi a scrivere “Progetto Ratto”, perché il bello dell’Open Source è che non è che posso lavorarci solo io.

Come funziona

Esattamente come per il blog, quando scrivo Progetto Ratto scrivo in Markdown. Qua cominciano però le differenze: il blog ha bisogno di diventare un sito internet, mentre vorrei che Progetto Ratto diventasse quanto più accessibile possibile, quindi, al momento, ne produco 4 versioni diverse (e sto valutando la quinta):
* PDF (un classico)
* epub (per gli ebook)
* HTML (al momento non servito in alcun modo, ma poi ci lavoro)
* TXT (testo puro, non penso che qualcuno vorrà mai leggerlo, ma mi serve come stepping stone per la quinta versione)

Inoltre, dando in pasto al TXT a un lettore vocale, dovrei poter ottenere una versione audio, anche per i non vedenti. Ovviamente farsi leggere in modo sequenziale, da una macchina, un manuale di GDR, è una delle esperienze più pallose dell’universo, quindi sto pensando a un modo di renderlo più fruibile. Un’idea potrebbe essere quella di spezzare il tutto in capitoli, invece di fare un unico file, magari anche dividendo i capitoli. Ovviamente sarà tutto letto da una macchina, sia perché bisogna P R E T E N D E R E L A P I E N A A U T O M A Z I O N E sia perché, tanto, il budget per fare una cosa con degli umani non esiste.

Per fare tutto questo utilizzo pandoc, che è un convertitore universale di documenti di testo (supporta perfino Word, se fate parte di quella brutta gente). Siccome sono pigro, invece di chiamare 4 volte pandoc per fare quello che mi serve, uso GNU Make, che mi permette di definire un’unica comoda ricetta per generare tutti i documenti, nella stessa cartella e con un nome sano.

Ma, siccome abbiamo già parlato di P I E N A A U T O M A Z I O N E, ho deciso di automatizzare l’automatizzabile. Versionando il tutto su git (come faccio con praticamente tutto il mio lavoro), mi sono appoggiato a GitLab e ho definito una pipeline di build, in modo che, ogni volta che mando sul server una nuova versione, tutti i tipi di documento vengano generati.

Prossimi step

Innanzitutto, sarebbe bello avere una cosa più leggibile. Al momento il testo c’è, le tabelle pure, ma mancano finezze come le interruzioni di pagina e simili. Non credo che questo sarà mai un lavoro fatto bene dal punto di vista grafico, sia perché so di non essere capace, sia perché sarebbe estremamente difficile produrre in modo così automatico così tante versioni diverse.

Poi, la build automatica non è ancora 100% affidabile, ogni tanto qualche versione salta dei pezzi, cosa che mi succede anche quando buildo dal mio pc.

Come contribuire

Fondamentalmente, basta aggiungere contenuti. Se siete un po’ sgamati con git potete farvi un vostro fork, modificare o aggiungere quello che volete e effettuare una merge request. A questo punto la palla passa a me. Il requisito fondamentale per rendere accettabile una merge request è che non si spacchi la build: se la vostra versione non genera tutti i documenti in modo corretto, verrà rimbalzata. Ovviamente, anche il contenuto può essere un buon motivo per rifiutare: se non mi piace la direzione che state dando al mio topastro intellettuale, vi rimbalzo comunque. Questa è la fine? No, perché Progetto Ratto è Open Source, quindi se pensate che la vostra idea sia migliore potete tenervi la vostra versione indipendente, giocarci con gli amici, pubblicarla e via dicendo. Potete anche mettervi su una cosa completamente indipendente. Non mi manderò gli avvocati alle calcagna ma mi sembra corretto farvi sapere che, se il motivo per cui vi rifiuto i cambiamenti è perché spaccano la build, cercare di farvi un nuovo manuale potrebbe non essere una mossa intelligente.

Se non avete il tempo, o la familiarità con gli strumenti, per fare tutto questo, potete sempre aprire un issue, indicando cosa avete in mente, dove lo mettereste e perché. Mi studierò io un modo per rispondere alle vostre proposte (o per rimbalzarvi).

dark
sans